Quando il bordo è "semipermeabilità": Arti.colo9

luglio 2021

 

Nell’episodio n° 5 del podcast di Arti.colo9 intitolato Semipermeabile, come la vita, riflettevo con Simona Pavoni, un’amica artista visiva, intorno alla necessità di tutti i viventi (inclusi noi umani) di essere "semipermeabili". La vita, essenzialmente, senza la generazione di un confine corporeo tangibile o impercettibile dall’uomo, non può esistere. La semipermeabilità è, metaforicamente, la proprietà che rende manifesta l’esistenza fisica di un essere vivente attraverso un contorno che lo circoscriva, permettendone lo scambio costante con gli altri esseri viventi. Se la permeabilità indica la capacità di un corpo di lasciarsi attraversare da un liquido o da un gas (Treccani) l’essere semipermeabili designa l’accogliere in parte le informazioni esterne di un essere e il condividerne alcuni scambi percettivo-sensoriali, comunicativi e organici. Non solo: l’essere semipermeabili associa anche il rapporto con gli spazi che abitiamo. A tal proposito, ricordo bene un passaggio significativo dei miei studi accademico-artistici a proposito di Jakob von Uexküll, biologo estone celebre soprattutto per gli studi sulla percezione e la morfologia degli esseri viventi e per l’introduzione basilare del termine Umwelt, che traduce la parola ambiente (Umwelt und Innewelt Der Tiere / L’Ambiente e il mondo interiori degli animali, 1921). Il padre dell’etologia teorizza la compresenza di due mondi all’interno di ciascun ambiente dove un organismo vive; dovremmo immaginare una bolla di sapone che circonda qualunque essere vivente e immaginarne: un mondo percettivo, comprendente tutte le possibili ricezioni dell’esterno e un mondo operativo, riferito alle possibili azioni e modificazioni prodotte attraverso gli organi effettori (Pinotti, Tedesco, Cortina 2013). In ogni ambiente, si creano così le condizioni interattive e mutuali tra l’interno e l’esterno di ciascun essere; come tante bolle di sapone complesse gli organismi tendono a sfiorarsi e a compenetrarsi (o a mancarsi talvolta), in una relazione costante tra il mondo percettivo e quello operativo. Uexküll sottolinea così l’inevitabile reciprocità che ci costituisce come organismi viventi circoscritti e incapaci di delimitare dei veri confini impermeabili alla realtà in cui esistiamo. Dunque, la metafora della semipermeabilità approfondita nella ricerca artistica di Simona Pavoni, mi ha permesso di comprendere meglio il passaggio fondamentale dello scambio relazionare che avviene in ogni conversazione di Arti.colo9. Di fatto, ogni incontro che realizzo tende a modificare il mio sguardo sul mondo e a donare viceversa un personale frammento di “bolla interiore”. Il rapporto dialogico trasforma così la chiacchierata in uno scambio osmotico, i cui rispettivi confini individuali si plasmano adattandosi ai rispettivi ambienti. Semipermeabile d’altronde, come la vita.