Stitching the Border

maggio 2021

 

Quando abbiamo iniziato a parlare del progetto Separazioni, pensando alle linee di confine dei tre paesi coinvolti nel progetto, Austria, Italia, Slovenia, ho subito pensato che in realtà questi confini è come se non ci fossero più. Negli ultimi anni, progressivamente sono state eliminate le frontiere tra diversi paesi europei, e introdotta la moneta unica, favorendo lo scambio sia di merci e la libera circolazione, anche tra i paesi sopracitati.

In questo modo le linee di confine è come se avessero perso parte del loro significato e della loro funzione, poiché se in passato poteva essere più problematico oltrepassarle, adesso non lo è più, e restano semplicemente a simboleggiare il limite di un territorio, cioè una separazione tra un paese e l’altro, contenente culture, lingue, e costumi diversi tra loro.

Le zone di confine, sono comunque sempre un’area di sfumatura, nel senso che qui si trova facilmente una commistione tra le due diverse nazionalità.

Pensando a questo confine che c’è e non c’è allo stesso tempo, mi sono vista una specie di “cucitura” sulle linee di confine, una ricucitura dei territori, una riunificazione più effettiva e profonda, nel rispetto delle identità, riportando cosi la terra all’unità originaria, frazionata dagli uomini nel corso del tempo, e che negli ultimi anni pare stiano riunendo.

La cucitura me la immagino fatta a punti incrociati, grandi, colorati con toni caldi, arancio, rosa e giallo; una cucitura ironica, ludica, allegra, sdrammatizzante, propiziatoria ad una felice coesistenza.